Incontro con l’Ispettore Cantanna

di Giorgia RICCHIUTI, Emanuela STERNATIVO E Rebecca ROMANO

Il giorno 22 febbraio 2019 il nostro Istituto ha ospitato l’Ispettore di polizia ed ex responsabile della polizia postale, E. Cantanna.

È stata molto interessante la discussione che ha avviato con i ragazzi, intorno ai problemi che internet procura ai giovani naviganti.

Abbiamo dunque parlato delle insidie di internet, in particolare dei virus che attaccano spesso i dispositivi. Un virus è un programma in grado di danneggiare, anche in modo irreversibile, i dati e i programmi di un computer.

Con l’ispettore abbiamo trattato anche il tema del cyberbullismo, molto diffuso negli ultimi tempi.

Cyberbullismo è il termine che indica tutti gli atti commessi da giovani e giovanissimi ma in alcuni casi anche adulti, che si traducono in continue molestie, offese, diffamazioni, minacce, resi pubblici con video e post. IL dottor Cantanna ha poi evidenziato alcune caratteristiche di questo fenomeno: “nessun posto dove nascondersi”,” presunta invisibilità”,” ampiezza di pubblico”.

Perciò tutte le forme di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto di identità, trattamento illecito di dati personali a danno di minorenni, prevedono dunque una sanzione.

L’ex responsabile della polizia postale ha infatti sottolineato il fatto che il nostro codice penale definisce reato qualsiasi atto di bullismo, prendendo come esempio la diffamazione, la molestia o disturbo alle persone, le minacce, lo stalking, la sostituzione di persona, le interferenze illecite nella vita privata, la produzione, detenzione e diffusione di materiale pedopornografico, il trattamento illecito dei dati personali.

Ha poi informato sull’esistenza di una applicazione “you poll” per i dispositivi, che permette di denunciare atti di bullismo o cyberbullismo.

Gli utenti possono segnalare direttamente alla questura di essere vittime di bullismo , possono anche controllare le altre segnalazioni arrivate alla polizia e vedere se nella stessa zona ci sono stati altri atti di questo reato, effettuati dalla stessa persona.

I messaggi possono essere inviati alla questura anche in forma anonima, sarà poi la Polizia a effettuare le dovute indagini.