3 maggio 2023 Giornata mondiale della libertà di stampa

di Luigi Cimenis Argentieri

La libertà di espressione di un pensiero, di un’idea, di un sentimento negli ultimi anni ha subito una forte crescita.

Riflettendo, infatti, sull’incon- sapevolezza con cui esprimiamo una nostra opinione, prevalentemente attraverso i social o anche con altri mezzi di comunicazione, ci rendiamo davvero conto della nostra libertà di parola che in questo campo prende il nome di Libertà di Stampa.

La libertà di stampa è un diritto riconosciuto da qualsiasi Stato che si definisca di diritto.

Tale libertà fa sì che ogni cittadino possa liberamente esprimere un suo pensiero senza incorrere in nessun tipo di censura.

Il principio di libertà di stampa implica, infatti, che tutte le persone debbano avere il diritto di esprimersi tramite lo scritto o qualsiasi altro modo di espressione delle opinioni personali.

Quest'ultimo concetto è riconosciuto su larga scala dall’Art. 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani:

“Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione […]”.

Non tutti gli stati però hanno la stessa libertà di stampa e non tutti i cittadini del mondo possiedono la stessa libertà di parola.

L’Unione Europea per tutelare i Diritti dell’Uomo e delle libertà fondamentali all’interno delle nazioni ad essa appartenenti ha dedicato un articolo della Convenzione Europea (Art. 10) nel quale si legge:

“Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiere.”.

La violazione di tale articolo legittima la possibilità di poter proporre ricorso innanzi la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.

Mentre in Italia e in Europa è riconosciuto e tutelato questo principio, vi sono paesi nei quali il governo “filtra” l’informazione, lasciando passare solo ciò che sembra conforme alla propria ideologia.

Il Comitato per la protezione dei giornalisti (CPJ) ha realizzato una classifica dei paesi in cui il diritto di espressione e la libertà di stampa non sono osservati, bensì soppressi.

Al primo posto troviamo l’Eritrea, in cui i giornalisti sono costretti ad attenersi a delle linee guida editoriali, per evitare di essere arrestati o incorrere ad aggressioni fisiche.

A seguire troviamo la Cina, dove i poteri di governo controllano l’informazione all’interno del paese.

Il Partito Comunista infatti si serve della tecnologia per controllare la popolazione, perciò per garantire questo controllo, tutti i social sono proibiti e sono state create delle applicazioni affini di matrice cinese.

Tale forma di controllo è stata avviata tramite un progetto nel 1998 denominato “Golden Shield Project” gestito dal Ministero di pubblica sicurezza della Repubblica Popolare Cinese.

Particolare, invece, risulta la situazione della Russia che, da quando è entrata in guerra contro l’Ucraina, ha abbassato il suo livello di libertà di stampa.

Bisogna, però, dire che già a partire dal 2017 si è evidenziata una progressiva censura che si è concentrata molto sull’uso di internet.

Ma la svolta decisiva si è avuta nel 2019 quando è stata approvata e firmata dal presidente Putin la legge sulla Sovranità dell’internet (Sovereign Internet Law),che ha autorizzato all’uso sistemi di controllo per filtrare i contenuti nel web.

Oltre a Eritrea, Cina e Russia, sono molti altri i paesi dove i giornalisti sono visti come criminali e dove l’informazione è estremamente sottoposta a una forte censura nazionale.

Tra questi paesi figurano: l’Iran, la Corea del Nord, il Turkmenistan, l’Arabia Saudita, la Libia, l’Egitto, l’Iraq, la Repubblica di Cuba, il Messico, l’India e tante altre nazioni orientali, stati del Sud America e altrettanti stati dell’Africa Centrale.

Le nazioni invece che hanno una percentuale di libertà altissima sono: Norvegia, Finlandia, Svezia, Nuova Zelanda, Danimarca, Paesi Bassi, Belgio, Nicaragua, Portogallo e Irlanda.

Purtroppo ad oggi i paesi nel mondo in cui la libertà di stampa è molto bassa sono moltissimi e questo crea una barriera vera e propria alla conoscenza della realtà.

“Filtrando” le informazioni e divulgando solo alcune notizie gli stati nascondono molti eventi e innalzano delle mura artificiali lungo i propri confini, non permettendo alcun tipo di confronto o scambio di opinioni con le altre nazioni.


4 maggio 2023