25 NOVEMBRE, UNA DATA DA NON DIMENTICARE

di Alessandra Lomartire e Alessio Mascia

. In un mondo che sta cambiando a passi da gigante, il 25 novembre è come un faro che illumina l’ombra persistente della violenza contro le donne.

Non è solo un giorno sul calendario, ma un appello urgente a esaminare le ferite nascoste, riconoscere l’ingiustizia e lavorare per un cambiamento significativo.

Il destino di questa giornata è intrecciato con il coraggio delle tre sorelle Mirabal, il cui spirito ribelle fu crudelmente spento nel 1960.

I loro ricordi ci guidano attraverso un labirinto di storie sulle battaglie silenziose delle donne.

Il Covid-19 e le sue catene di isolamento hanno rivelato una verità scomoda: la violenza di genere non conosce confini.

In questo contesto, il 25 novembre diventa un grido d’allarme mentre aumentano i casi di violenza domestica e il “patriarcato” si manifesta in modi ambigui e gravi.

Ma tra le sfide c’è anche la determinazione di individui, organizzazioni e governi nel combattere questa epidemia silenziosa. L’arma più potente è l’informazione e il primo passo verso il cambiamento è l’istruzione.

La partecipazione attiva della società civile diventa cruciale in questo processo.

La solidarietà, l’empatia e la sfida alle norme sociali dannose sono fondamentali per distruggere le basi della violenza di genere.

Oggi, mentre riflettiamo su ciò che è stato fatto, non possiamo perdere di vista ciò che resta da fare.

Questa non è solo una giornata di sensibilizzazione, ma anche un appello all’azione collettiva.

Solo insieme possiamo sperare di progettare un futuro in cui tutte le donne possano vivere senza paura di essere vittimizzate e abbracciare pienamente i propri diritti e la propria dignità.


15 gennaio 2024