Guerra tra Palestina e Israele: una crisi senza fine

di Artem Andreevich Barkov e Gabriele De Gaetani

Da oltre tre mesi, la Striscia di Gaza e la Cisgiordania sono teatro di una guerra sanguinosa tra Israele e Hamas, il movimento islamista che controlla la Striscia.

Il conflitto, scoppiato il 7 ottobre 2023, ha già causato più di 23 mila morti palestinesi e oltre 1.150 morti israeliani, tra cui civili, soldati e giornalisti.

Le cause della guerra sono molteplici e radicate nella storia del Medio Oriente.

Tra queste, la questione dello status di Gerusalemme, la colonizzazione israeliana dei territori occupati, il blocco economico e militare imposto da Israele a Gaza, la violenza dei gruppi armati palestinesi e la mancanza di un processo di pace credibile.

Le parti in conflitto restano irremovibili sulle loro posizioni e non sembrano disposte a negoziare una tregua.

Israele, sostenuto dagli Stati Uniti e da alcuni paesi europei, esige la fine dei lanci di razzi da parte di Hamas e minaccia di uccidere gli ostaggi palestinesi se il movimento non cederà.

Hamas, appoggiato dall'Iran e da alcuni paesi arabi, chiede la fine dell'assedio e delle violazioni dei diritti umani a Gaza e respinge le minacce di Israele.

La comunità internazionale, pur esprimendo la sua preoccupazione per la situazione umanitaria a Gaza e per la sicurezza di Israele, non è riuscita a esercitare una pressione efficace sulle parti per fermare la violenza e riprendere il dialogo.

Alcuni paesi, come la Germania, hanno inviato dei rappresentanti diplomatici nella regione per tentare una mediazione, ma senza successo.

Altri paesi, come l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, hanno cercato di avvicinarsi agli Stati Uniti per discutere dei rapporti con l'Iran, il principale alleato di Hamas.

Nel frattempo, in diverse città europee e non solo, si sono svolte manifestazioni a sostegno di Hamas e contro Israele.

Da Berlino a Parigi, ma anche in Canada e Turchia e nei paesi del Medio Oriente, migliaia di persone hanno marciato per le strade, portando cartelli e striscioni pro-Palestina e scandendo slogan anti-israeliani e anti-americani.

Alcuni manifestanti hanno anche lanciato pietre e bottiglie contro le sedi diplomatiche israeliane, provocando scontri con le forze dell'ordine.

La guerra tra Palestina e Israele, dunque, non sembra avvicinarsi a una soluzione.

La popolazione civile, soprattutto a Gaza, continua a subire le conseguenze di una crisi umanitaria senza precedenti, aggravata dalla pandemia di Covid-19 e dalla carenza di acqua, cibo, elettricità e assistenza sanitaria.

La speranza di una pace duratura e di una convivenza tra due stati sovrani e sicuri si allontana sempre di più.


15 gennaio 2024