Sanremo 2024, la polemica sul messaggio di Ghali: “Stop al genocidio”

di Alessandra Lomartire, ArtemBarkov, Alessio Mascia, Raffaele Librale

Il rapper milanese di origini tunisine ha lanciato un appello per la pace in Medio Oriente dal palco dell’Ariston, scatenando le critiche dell’ambasciatore israeliano e il sostegno di molti fan e colleghi.

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Queste le tre parole pronunciate da Ghali, quarto classificato al Festival di Sanremo 2024, al termine della sua esibizione con il brano “Casa mia”.

Un messaggio, che ha fatto riferimento al conflitto tra Israele e Palestina, che ha causato una serie di raid aerei e terrestri che hanno causato oltre 1200 vittime, tra cui 360 giovani trucidati e violentati nel corso del Nova Music Festival, uno dei più grandi eventi musicali del mondo.

La presa di posizione di Ghali ha suscitato una forte reazione da parte dell’ambasciatore israeliano a Roma, Alon Bar, che ha accusato il rapper di aver “sfruttato il palco del Festival per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile”.

Bar ha anche rimproverato la Rai e il Festival di non aver espresso solidarietà agli ostaggi nelle mani di Hamas, tra cui 40 giovani rapiti durante il Nova Music Festival.

Ghali ha difeso il suo gesto affermando di aver sempre parlato di questi temi fin da bambino e di non aver paura di esprimere la sua opinione.

“Continua la politica del terrore, la gente ha paura di dire stop alla guerra, stop al genocidio, stiamo vivendo un momento in cui le persone sentono che vanno a perdere qualcosa se dicono viva la pace” ha dichiarato a “Domenica In”, aggiungendo che ci sono dei bambini di mezzo che meritano un futuro migliore.

La polemica ha diviso il pubblico e il mondo dello spettacolo, tra chi ha apprezzato il coraggio di Ghali e chi ha ritenuto inopportuno il suo intervento.

Tra i sostenitori del rapper ci sono stati molti artisti, tra cui la vincitrice del Festival, Angelina, che ha dedicato il suo trionfo a tutti i popoli oppressi.

Tra chi non ha condiviso il gesto, invece, ci sono stati alcuni esponenti politici, come il leader della Lega Matteo Salvini, che ha definito il messaggio di Ghali “una vergogna” e ha chiesto il rispetto per le vittime israeliane.

Il caso di Ghali ha riportato alla luce la questione delicata e complessa del ruolo della musica e dell’arte nella società e della loro capacità di influenzare l’opinione pubblica e di sollevare consapevolezza su temi importanti e controversi.

Il Festival di Sanremo, da sempre considerato una vetrina nazionale e internazionale, ha offerto al rapper una grande occasione per far sentire la sua voce e stimolare il dibattito. Un esempio di come la musica possa essere, al tempo stesso, un mezzo di espressione su cui dibattere e discutere.


28 febbraio 2024