La Musica: Musa delle Muse

di Laura Leuzzi

Il progetto "La Musica: Musa delle Muse" presenta la vita e l'esperienza musicale di Frà Serafino Marinosci, musicista francavillese

Lunedì 3 febbraio 2020 si è tenuto il primo incontro del progetto "La Musica: Musa delle Muse",presso la Fondazione di Partecipazione "Giovan Battista Imperiali" Onlus. Questo progetto è stato realizzato in occasione del centenario della morte di "Frà Serafino Marinosci" (1869-1919).

Durante gli incontri vengono approfonditi la sua biografia e l’esperienza musicale nel contesto storico e sociale del tempo e dei luoghi dove egli è vissuto (Francavilla F.na, Galatone, Taranto, Lecce e Napoli), teatri dell'esperienza umana e musicale del compositore.

Ma chi è Frà Serafino Marinosci? Egli è un musicista francavillese, che, sin dalla tenera età, mostrò un forte interesse per la religione e per l'arte. Frequentò il convento di Santa Maria della Croce dove si accostò e appassionò alla musica, tanto che gli furono insegnati l'organo e il violino. Rimasto orfano, rivelò a padre Ferdinano di Santa Rosa la sua ferma convinzione di darsi alla vita monastica, indossando il saio francescano. Quando il Padre si accertò che si trattava di una vera vocazione, lo fece entrare nel convento di Galatone (LE) dei frati minori Alcantarini. Nel 1888 prese i voti semplici, nel 1891 i voti solenni in San Pasquale di Taranto e nel 1892 fu ordinato sacerdote.

Proprio a Taranto riprese gli studi musicali, componendo la famosa e struggente "Via Crucis" o "Le 14 stazioni della Via Crucis". Fu trasferito al convento di San Giacomo a Lecce dove frequentò un corso di armonia col maestro Cazzella e compose le litanie, messe e Tantum Ergo (un inno liturgico).

Nel 1895 eseguì per la prima volta, in Santa Croce di Lecce, la sua "Via Crucis": la stampa salentina predisse che la sua fama avrebbe varcato i confini della provincia con quei motivi originali che manifestano la purezza e il sentimento religioso dell'autore.

Nel 1899 si trasferì nel convento di San Pasquale a Chiaia di Napoli dove frequentò il Conservatorio, compiendo studi appassionati e severi. Muore nel 1919 a Napoli, mentre terminava la sua ultima opera: "La messa pastorale".

Il suo bagaglio culturale e musicale è composto da circa 40 opere.

Oltre alla Fondazione di Partecipazione «Giovan Battista Imperiali» Onlus, hanno partecipato anche l’Associazione «Le Muse», il «Circolo Piaroa Legambiente», l’Associazione Laboratorio di Ricerca Culturale «l’Ulivo»