ARRIVANO I VACCINI

Antonio Roma e Benedetto Urgese

Avviata in tempi record la campagna vaccinale anti COVID.

Dopo due ondate di pandemia causate dal covid-19, gli scienziati sono riusciti a sviluppare un vaccino praticamente nell’arco di un anno solare. Generalmente lo sviluppo di un vaccino è un processo lungo, che necessita dai sette ai dieci anni, perciò:

chi può accertare che questi vaccini siano sicuri?

E come è stato possibile svilupparli così rapidamente?

Ecco una spiegazione fornitaci dai dottori Antonietta Filia, Maria Cristina Rota, Fortunato “Paolo” D’Ancona dal Dipartimento malattie infettive dell’istituto Superiore di Sanità:

“Gli studi sui vaccini contro il COVID-19 sono iniziati nella primavera 2020 e in meno di un anno (a dicembre 2020) l’EMA ha raccomandato di concedere un’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata a un primo vaccino a RNA messaggero: mRNA (Comirnaty, della ditta BioNTech/Pfizer).

E subito dopo, il 6 gennaio 2021, ne ha concessa una seconda per il vaccino prodotto da Moderna.

Il processo di sviluppo ha subito un’accelerazione senza precedenti a livello globale.

Eppure nessuna tappa del processo è venuta meno, grazie al concorso di diversi fattori:

  • ricerche già condotte in passato sulla tecnologia a RNA messaggero (mRNA)
  • studi sui coronavirus umani correlati al SARS-CoV-2, per esempio quelli che hanno provocato SARS (Severe acute respiratory syndrome) e MERS (Middle East respiratory syndrome)
  • ingenti risorse umane ed economiche messe a disposizione in tempi stretti
  • conduzione parallela delle varie fasi di valutazione e di studio
  • produzione del vaccino parallelamente agli studi e al processo di autorizzazione
  • ottimizzazione della parte burocratica/amministrativa
  • valutazione da parte delle agenzie regolatorie dei risultati ottenuti, man mano che questi venivano prodotti (rolling review) e non, come generalmente si usa fare, solo dopo il completamento di tutti gli studi.”

Per essere approvato nell’Unione Europea, un vaccino deve essere sottoposto a rigorose sperimentazioni e a una solida valutazione scientifica da parte delle autorità regolatorie.

I vaccini contro il COVID-19 vengono valutati in base agli stessi standard (norme, procedure e protocolli) utilizzati per autorizzare qualsiasi altro farmaco, quindi sono sicuri come ogni altro vaccino.

In conclusione, la soluzione migliore per fermare la pandemia sarebbe vaccinarsi, anche per tutelare quelle minoranze formate da persone immunodepresse, anziani con patologie ecc. che purtroppo non hanno la possibilità di farlo. La loro salute dipende dagli altri. …


23 gennaio 2021