XIX GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL'IMPEGNO IN RICORDO DELLE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE

di Giorgia MARTINA

Si è svolta a Latina il 22 marzo scorso la diciannovesima edizione della "Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie", promossa dall'associazione Libera e Avviso Pubblico, per ricordare tutte le vittime delle mafie. Infatti, oltre 900 sono le persone che, solo perchè con rigore e coerenza hanno compiuto il loro dovere, sono state uccise. Sono stati ricordati magistrati, giornalisti, appartenenti alle Forze dell'ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici, amministratori, ma anche semplici cittadini.


Ha partecipato a questa manifestazione un gruppo di studenti dell'ITST "FERMI" e del Liceo Scientifico "RIBEZZO" di Francavilla Fontana, accompagnati da alcuni docenti delle rispettive scuole. Il gruppo ha valuto testimoniare la storia di Francesco Ligorio, ucciso l'11 novembre 2010 in un agguato sulla superstrada BR-TA.

Erano presenti alla manifestazione più di centomila persone, tra giovani studenti, anziani, famiglie e bambini. Nel capoluogo pontino sono arrivate anche le biciclette della 'Transumanza per la legalità', e poi tanti cittadini che hanno preso parte alla grande manifestazione per stringersi intorno ai familiari delle vittime innocenti della criminalità organizzata, tutti uniti dal comune sentimento di giustizia e di legalità.


Sul palco a pedali allestito nel cuore della città, in un silenzio surreale rotto solo dagli applausi della folla, sono stati scanditi i nomi delle oltre 900 vittime della mafia: da Giovanni Falcone a Paolo Borsellini e Peppino Impastato. Commozione anche quando sono stati nominati Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, la giornalista del Tg3 e l'operatore, uccisi 20 anni fa, il 20 marzo 1994, lungo una strada di Mogadiscio, in Somalia.

Sul palco sono stati lanciati importanti inviti come: approvare il 416 ter al più presto, riformulare i criteri della prescrizione e ridare significato alle «parole malate» che Don Ciotti identifica nei due assi portanti della lotta alla criminalità: «Legalità ed Antimafia». Il presidente dell'Associazione Libera, infatti, afferma che:
"Antimafia è diventata una parola sospetta. Tutti dicono di essere contro la mafia, ma tra questi c'è chi ha costruito una falsa credibilità. Siamo noi tutti impegnati a far sì che questa parole non ce le rubino e non le svuotino di significato".