LA GIORNATA DEL RICORDO: RICORDARE È IMPORTANTE

di Emmanuele Altavilla e Laura Leuzzi

Il giorno del ricordo istituito, con la legge n.92, il 30 marzo 2004 ha l’obiettivo di tenere viva la memoria delle vittime massacrate nelle foibe, e di tutti gli esuli che furono costretti ad abbandonare le loro terre.

Perché il 10 febbraio?

La scelta di questa data non è casuale poiché il 10 febbraio 1947 furono firmati i trattati di Pace a Parigi con i quali si assegnavano l’Istria, Quarnaro, Zara e parte del territorio del Friuli Venezia Giulia alla Jugoslavia. Questi territori però erano stati assegnati all’Italia con il Patto di Londra, la Dalmazia divenne invece territorio italiano in seguito all’invasione nazista in Jugoslavia.

Ma perchè parliamo di foibe ed esodo?

Nel 1943 il regime fascista di Mussolini dichiarò il fallimento con il conseguente scioglimento delle Forze Armate. Crollò anche l’esercito posto ai confini con i territori balcanici.

Così Josip Broz, meglio conosciuto come “Tito”, volle vendicarsi poichè i fascisti avevano amministrato i territori annessi con il Patto di Londra, in particolare Istria e Dalmazia, con durezza, imponendo una italianizzazione forzata e reprimendo e ostacolando le popolazioni slave locali.

In seguito i partigiani comunisti di Tito perpetrarono una serie di lunghissime violenze nei confronti di tutti coloro che furono considerati nemici della federazione comunista jugoslava; i fascisti e tutti gli italiani non comunisti erano considerati tali.

Tito e i suoi uomini intendevano riconquistare la Slovenia e la Croazia, la Dalmazia, la penisola d'Istria (in parte occupati da italiani), e tutto il Veneto fino all'Isonzo.

La rabbia dei partigiani jugoslavi, finora tenuti a freno dai tedeschi, in seguito del crollo del Terzo Reich esplose in atti di drammatica violenza.

Nella primavera del 1945 l’esercito jugoslavo occupò l’Istria puntando verso Trieste, per riconquistare tutti quei i territori sottratti precedentemente alla Jugoslavia. Una prima formazione delle truppe alleate provenienti dal Sud della nostra penisola arrivò a liberare Venezia e poi Trieste, tuttavia gli jugoslavi riuscirono ad ottenere Fiume e tutta l’Istria interna, dando il via a innumerevoli esecuzioni nei confronti degli italiani.

Nella primavera del 1945 migliaia di italiani furono obbligati a lasciare l'Istria,Fiume e la Dalmazia.

Molti altri furono uccisi dai partigiani di Tito nelle foibe o deportati nei campi sloveni e croati. Gli infoibati e i massacrati nei lager furono almeno 20mila; gli esuli italiani costretti a lasciare le loro case furono tra i 250mila e i 350mila, un vero e proprio esodo di massa.

Cosa sono le foibe?

Le foibe sono insenature naturali presenti in Istria e Friuli Venezia Giulia, molto diffuse nelle zone carsiche.

A forma di grandi caverne verticali, esse sono considerate veri e propri inghiottitoi naturali: la cavità si restringe scendendo in profondità per poi chiudersi e allargarsi in un bacino.

Tale forma rende difficile la risalita e i soccorsi. Ecco perché i partigiani jugoslavi gettavano spesso le loro vittime, vive, in queste cavità.

I primi a finire nelle foibe furono carabinieri, poliziotti, guardie di finanza, i pochi militari fascisti rimasti.

Le uccisioni erano spaventose e crudeli: Secondo le ricostruzioni, i condannati venivano legati l'uno all'altro con un lungo fil di ferro stretto ai polsi e disposti lungo gli argini delle foibe. A quel punto i membri delle milizie titine erano soliti sparare solo ad alcuni di loro, che una volta colpiti cadevano nelle grotte portandosi dietro l'intera fila.

In molti sono morti tra crudeli sofferenze, dopo giorni ammassati sui cadaveri degli altri condannati.

Per non dimenticare...

Affinché tali avvenimenti non vengano dimenticati, il giorno del ricordo viene celebrato dalle istituzioni, dalle emittenti televisive, attraverso programmi speciali, anche nelle stesse scuole, le quali organizzano e partecipano ad attività ed eventi.

Ed il nostro istituto?

Col fine di conservare e rinnovare la memoria di questa tragedia, alcune classi dell’ITST “E. Fermi” di Francavilla Fontana, il 10 febbraio, hanno partecipato all’evento “Giornata del Ricordo: Live da Trieste”, una diretta online Youtube gratuita per tutte le scuole.

Dopo una breve introduzione storica, l’agenzia Sala Scuola Viaggi è andata da Trieste al Carso con filmati, testimonianze, racconti e visite al Monumento Nazionale di Basovizza, alle foibe e al Magazzino 18 (un edificio del Porto Vecchio di Trieste dove sono conservati tutti gli oggetti di una parte degli esuli) raccontando le vicende dell’esodo degli istriani, giuliani e dalmati.

L’evento è stato realizzato grazie alla collaborazione della “Fondazione Fossoli” e all’Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata. Alla fine dell’evento, è stato rilasciato ad ogni partecipante un attestato valido come percorso PCTO e di Educazione Civica.


14 febbraio 2021