Elezioni USA: tra insurrezioni e speranza

di Laura Leuzzi

Joe Biden e Kamala Harris danno un nuovo volto agli Stati Uniti d’America.

Il collegio elettorale degli Stati Uniti d’America - un organo costituito da 538 grandi elettori- è stato chiamato il 14 novembre 2020 a eleggere il nuovo presidente e vicepresidente.

A fronte dei suoi 306 voti, Joe Biden, politico democratico ed ex-vice di Barack Obama, è divenuto il 46-esimo presidente degli USA decretando la sconfitta del suo avversario repubblicano, Donald Trump il quale ha ottenuto 232 voti. Biden ha così ottenuto il quorum (270 voti) necessario per accedere alla Casa Bianca.

Il 6 gennaio 2021 alcuni suoi sostenitori hanno attaccato e invaso il Campidoglio proprio per sospendere la ratifica di Biden.

Ma la violenza e l’insurrezione non hanno smosso il nuovo Presidente.

«È tempo di voltare pagina, di unirsi e riconciliarsi» proprio come ha detto il nuovo Presidente.

Ma cosa intende veramente per voltare pagina?

Forse per Biden voltare pagina significa scegliere come suo vicepresidente una donna, Kamala Harris, nata da madre indiana e padre giamaicano, formatasi all’interno di scuole e università per persone nere.

L’ex procuratrice distrettuale e generale della California ha scelto di mettersi al servizio della giustizia e degli altri.

Si tratta della prima vicepresidente donna e afroamericana dopo 231 anni dalla formazione degli Stati Uniti d’America.

Significativa è stata la cerimonia di insediamento tenutasi il 20 gennaio 2021, durante la quale Joe Biden e Kamala Harris hanno prestato giuramento alla Costituzione e agli Stati Uniti d’America.

È stata però una celebrazione diversa dalle altre, soprattutto a causa delle misure attuate per prevenire la diffusione del contagio da coronavirus e per scongiurare altri atti di violenza e insurrezione.

Quello che ha reso veramente speciale questa giornata sono stati alcuni momenti profondamente significativi che hanno riportato gioia e ottimismo grazie a personaggi di rilievo nel mondo dello spettacolo e non.

Lady Gaga, considerata una delle maggiori icone gay della storia poiché da sempre molto vicina alla comunità LGBT, ha cantato l’Inno nazionale degli Stati Uniti, Star Spangled Banner.

Ciò che ha veramente colpito il pubblico, oltre alla sua interpretazione canora, è stato il suo outfit caratterizzato da una colomba dorata, da sempre simbolo di pace, indossata come se fosse una medaglia d’onore.

Importanti sono stati anche le esibizioni di Jennifer Lopez, che dopo la sua esibizione ha gridato in spagnolo "Libertà e giustizia per tutti", Bruce Springsteen, Justin Timberlake e Demi Lovato.

Significativa però è stata la performance di Amanda Gorman, una poetessa afroamericana di 22 anni, il cui componimento ha rapito l’attenzione di tutti poiché incentrato sull’oppressione, il femminismo, il razzismo, la marginalizzazione e la migrazione africana.

Insomma, una inaugurazione al femminile cha ha dato un volto nuovo agli USA.


18 marzo 2021