Ministero della disabilità:diritto o concessione?

di Alessio Giacchetta e Laura Leuzzi

Rinasce il Ministero della disabilità, con la speranza che le persone affette da disabilità abbiano il sostegno necessario per vedere un piccolo spiraglio di luce.

Secondo i dati Istat, in Italia vi sono oltre 3 milioni di persone (il 5,2 % della popolazione totale), di età superiore ai sei anni con almeno una limitazione funzionale, cioè con disabilità. Si possono individuare diversi tipi di limitazioni funzionali: il confinamento (persone permanentemente costrette a vivere in un letto, su una sedia o in una abitazione), le difficoltà nel movimento, le difficoltà nelle funzioni della vita quotidiana, le difficoltà della comunicazione (udito,vista,parola), ecc.

Uno stesso individuo può essere però interessato da diversi tipi di limitazione.

Circa la metà rappresenta anziani con più di 65 anni o persone che sono prive di aiuti su cui poter contare in caso di bisogno.

Risulta anche difficile per una persona affetta da limitazioni riuscire ad integrarsi nella società.

Nel mercato del lavoro risulta occupato solo il 31,3 % dei disabili, contro il 57,8% delle persone senza limitazioni.

Per quanto riguarda l’ambito scolastico, nel corso degli anni, è aumentato il numero degli alunni con disabilità e di conseguenza anche gli insegnanti per il sostegno.

Gli alunni con disabilità privilegiano indirizzi formativi orientati al lavoro immediato, rinunciando però a prolungare la propria formazione fino all’università.

All’interno delle scuole vi sono ancora barriere architettoniche (elementi costruttivi che impediscono o limitano gli spostamenti o la fruizione di servizi da parte delle persone con limitata capacità motoria o sensoriale), abbattute solo dal 31,5% degli istituti.

Viene così istituito il Ministero della Disabilità, il cui compito è quello di far valere i diritti degli “invisibili”, promuove e tutela cioè i diritti delle persone con disabilità per favorire la loro piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella società, nonché la loro autonomia.

Ma quando è stato effettivamente istituito?

Il Ministero della Disabilità e della famiglia nasce con il primo governo Conte, ma rimane in carica per soli due mesi a causa della caduta di questo mandato.

Con il governo Conte II il Ministero è scomparso, anche se il premier ha assunto personalmente la delega per quanto riguarda la disabilità.

Con la messa in atto delle misure di prevenzione per evitare il contagio del Premier Conte, sono venuti a mancare però i supporti abituali alle persone con limitazioni e alle rispettive famiglie che hanno vissuto momenti particolarmente difficili durante la pandemia.

Con il nuovo governo Draghi è rinato il Ministero della Disabilità, proprio per sopperire alle precedenti mancanze nel migliore e nel modo più veloce possibile.

Erika Stefani

Il primo obiettivo del Premier e del Ministro, la Sen. leghista Erika Stefani, è quello di attuare un piano di vaccinazione rapida che dia priorità alle persone con disabilità.

Successivamente verranno anche affrontate altre tematiche che si sono aggravate con l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, quali per esempio l’inclusione lavorativa e il diritto allo studio.

Simbolo della disabilità contro il coronavirus è Iacopo Melio, uno scrittore, politico e attivista italiano, eletto Consigliere della Toscana con delega ai “diritti e pari opportunità”, che nonostante la sua disabilità (affetto dalla Sindrome di Escobar) è riuscito a sconfiggere il Covid-19 dopo 45 intensissimi giorni di ricovero.

In una intervista Iacopo ha detto:
“Ho vinto io, ma non è finita perché questo virus ti cambia nel corpo e nella testa. Servirà tempo per recuperare”.


21 marzo 2021