Le Madri Costituenti: intervista a Lia Caprera

Gli studenti della classe 1CTL

Noi studenti della classe 1 CTL abbiamo svolto un lavoro di ricerca sulle Madri Costituenti in occasione dell’omonima mostra allestita dalla nostra Scuola.

La classe ha approfondito la vita e il contributo alla vita pubblica di Nilde Iotti, Lina Merlin, Teresa Noce, Ottavia Penna Buscemi, Maria Federici, ovvero le cinque Madri Costituenti che parteciparono alla Commissione per la Costituzione nella prima legislatura della Repubblica.

Dall’esame dei materiali è emerso il contributo fondamentale che queste Madri Costituenti hanno impresso nella Costituzione Italiana sui temi della parità di genere e del diritto di famiglia, avviando così un processo di evoluzione e modernizzazione della società italiana, che è ancora in atto.

La classe ha elaborato l’attività di studio sulle Madri Costituenti in prospettiva di un approfondimento su tutti gli aspetti della vita di una donna e della disparità di genere in generale, nel nostro tempo, per comprendere le motivazioni e le finalità dell’obiettivo 5 dell’Agenda 2030.

Abbiamo svolto questo lavoro di ricerca usando, tra i vari materiali, il contributo fornito da Lia Caprera, Presidente dell’ Associazione Io Donna e referente del centro anti-violenza della Provincia di Brindisi, che abbiamo incontrato e intervistato l’8 aprile scorso. Le abbiamo posto numerose domande, tra le quali:

D: “Dalle ricerche che abbiamo condotto le statistiche nazionali parlano di un omicidio ogni tre giorni che ha come vittima le donne; le statistiche relative al nostro territorio sono in linea con quelle nazionali?”

R: “Le statistiche relative al nostro territorio non sono in linea con quelle nazionali in quanto, nel primo trimestre del 2021, nel territorio pugliese sono stati registrati 4 casi di femminicidio, concentrati tutti nella provincia di Foggia, mentre sul territorio nazionale ne sono stati registrati 18. Fate caso al significato del termine femminicidio: un reato gravissimo, un omicidio, commesso ai danni di una vittima, in quanto donna ”

D: “La violenza sulle donne nei casi gravi e la discriminazione di genere sono frutto di un background culturale radicato sul nostro territorio o va ricondotta al carattere dei singoli soggetti che mettono in atto questi comportamenti sbagliati?”

R: “Dall'esame dei casi pugliesi di femminicidio emerge un fattore che li accomuna, che consiste nel contesto di degrado socio-culturale nel quale si sono sviluppate queste situazioni di violenza estrema. E' possibile quindi affermare che l'educazione e la formazione culturale sono strumenti fondamentali di superamento del fenomeno della violenza di genere.”

D: “Come è possibile capire se una donna viene maltrattata?”

R:”Nella donna vittima di violenza è possibile riconoscere vari sintomi : paura, confusione, stati d'ansia, stress, attacchi di panico, depressione, insonnia, disturbi alimentari, agitazione e perdita di autostima. Purtroppo molto spesso anche i figli, soprattutto quando sono molto piccoli, manifestano i sintomi del trauma subito in famiglia, quando si verificano queste situazioni di violenza domestica”

D: “Molestie e violenza sui luoghi di lavoro: sappiamo che la sua associazione promuove formazione e sensibilizzazione anche in questa direzione: ce ne può parlare?”

R: “E' molto diffusa la segnalazione di violenze di genere sui luoghi di lavoro che si concretizzano generalmente in abusi e molestie sessuali, soprattutto nei confronti di lavoratrici deboli o precarie, da parte di uomini che hanno una posizione controllante. Inoltre sono diffusamente rilevate discriminazioni di genere nel trattamento economico delle lavoratrici e nelle carriere femminili verso posizioni di vertice. Va rilevato che la dipendenza economica delle donne è un fattore importante nelle dinamiche della violenza di genere in ambiente familiare”

Al termine della lunga intervista a Lia Caprera, La Dirigente Scolastica Beatrice Monopoli ci ha proposto di avviare un’attività di osservazione e annotazione delle situazioni in cui rileviamo comportamenti o situazioni riconducibili alla disparità di genere, con l’idea di esercitare la nostra sensibilità alla “lettura” di questo fenomeno nella quotidianità.


27 aprile 2021