Cronaca di un conflitto annunciato

di Angelo Gianfredi

Diario di Guerra

E’ il 24 febbraio del 2022, qui da noi iniziano ad intravedersi i primi raggi di sole, in America è notte fonda mentre in Cina la gente è già a lavoro da qualche ora, in Russia invece in collegamento Tv Vladimir Putin annuncia un’operazione militare nel Donbass, avviando così un’invasione militare nei confronti Ucraina.

La crisi tra Russia ed Ucraina non ha inizio il 24 Febbraio ma circa nel 2013 quando l’allora Presidente Ucraino e FiloRusso Yanukovich si rifiutò di firmare l’accordo di libero scambio con l’Unione Europea.

Questa scelta portò il paese ancora più vicino alla Russia tanto da scatenare delle proteste denominate “EuroMaidan” tenuto da nazionalisti filo-occidentali e anti-russi, alcuni dei quali anche neonazisti.

Tali proteste causarono centinaia di morti e si conclusero con la fuga di Yanukovych.

Non passa neanche un mese che l’Ucraina perde un pezzo del proprio territorio: nel marzo 2014 infatti la Russia sancisce ufficialmente la secessione della Repubblica di Crimea dall’Ucraina e la sua annessione alla Federazione Russa.

Pochi giorni prima, gli abitanti della regione (a maggioranza russofona) avevano espresso mediante referendum (considerato illegale dalla Corte costituzionale ucraina) la volontà di tornare sotto la sovranità di Mosca ma di fatto il processo di riannessione della Crimea alla Russia era iniziato quando migliaia di militari russi privi di mostrine ne avevano preso il controllo.

La regione del Donbass, nell’Est dell’Ucraina, segue a ruota l’esempio della Crimea, scatenando una guerra civile nelle province di Donetsk e Lugansk, che si autoproclamano repubbliche indipendenti (si tratta delle due repubbliche riconosciute da Putin nel discorso di pochi giorni fa).

Nel febbraio 2015, con l’accordo detto Minsk II, si giunge a un cessate il fuoco ma gli impegni assunti in quel momento non vengono del tutto rispettati dalle parti, tanto da arrivare ad oggi.

Su tutta questa situazione incandescente si innesta il progressivo allargamento a Est della Nato (a eccezione degli Stati dell’ex Jugoslavia, tutti i Paesi entrati nell’Alleanza Atlantica dal 1990 a oggi erano parte dell’Unione Sovietica o legati a essa dal Patto di Varsavia: parliamo di Lettonia, Lituania, Estonia, Polonia, Romania, Bulgaria, Repubblica ceca, Slovacchia, Ungheria) e il timore da parte della Russia che l’Ucraina possa entrare a far parte del Patto atlantico: una prospettiva inaccettabile per Putin che avrebbe così gli americani quasi in casa.

Subito dopo l’annuncio fatto da Putin arrivano le prime notizie di esplosioni nelle principali città: Kiev, Odessa, Kharkiv e Mariupol.

Il Presidente Ucraino Zelensky è costretto ad imporre la Legge Marziale mobilitando i riservisti e invitando i civili alle armi.

L’avanzata russa continua di ora in ora tanto da conquistare la centrale nucleare di Chernobyl e un aeroporto che dista 15 km da Kiev.

Nei giorni seguenti piovono missili sulle città e l’esercito russo colpisce sempre punti strategici arrivando ad abbattere la torre della Tv Ucraina.

L’Occidente inizia a farsi sentire compiendo sanzioni nei confronti della Russia e inviando armi a Kiev con annessa esclusione delle Banche Russe dal sistema di pagamento SWIFT.

Il quindicesimo giorno di guerra in Ucraina si apre con il grido di dolore del presidente Zelensky per l'attacco dei russi all'ospedale di Mariupol.

"Bombardare un ospedale dei bambini è la prova definitiva che è in corso il genocidio degli ucraini"

lo ha detto il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, in un video messaggio su telegram, definendo l'attacco "oltre l'altrocità", oltre che "un crimine di guerra".

Parlando in russo, in un evidente appello agli invasori, Zelensky si è chiesto:

"un ospedale per bambini, un reparto maternità, come minacciavano la Federazione russa?
Che paese è che ha paura degli ospedali, dei reparti maternità e quindi li distrugge?"

 

 


Fotografia scattata alla stazione di Leopoli il 24 Febbraio 2022.Persone che da un momento sono state costretta a fuggire e lasciare tutto per sopravvivere a questa guerra.

Secondo le Nazioni Unite questa è la crisi di rifugiati che si svilupperà più rapidamente dalla seconda guerra mondiale.


Questa foto mostra un convoglio lungo 60 Km di militare Russi pronti ad assediare Kiev,meta non ancora raggiunta per problemi logistici e per la forte resistenza degli Ucraini.


Foto diventata virale in poco tempo sui social Network.

Presente una bambina di 9 anni che imbraccia un fucile a doppia canna e con in bocca un lecca-lecca.

Foto scattata dal padre per “Richiamare l’attenzione sull’invasione”.


25 marzo 2022