"Guarite il tumore, poi svegliatemi": una giovane si sottopone alla criopreservazione sperando in una cura futura.
di Pompeo Cinieri
E tu, lo faresti?
All'ora era il 2016 e una ragazza britannica di 14 anni ottenne il consenso da parte di un giudice per essere sottoposta alla criopreservazione, con la speranza che la scienza possa trovare una cura per il suo tumore entro 100 anni.
Il corpo della ragazza, conosciuta solo con le iniziali JS, è attualmente conservato presso il Cryonics Institute a Clinton, Michigan, una delle tre strutture nel mondo che offrono questa possibilità a malati terminali.
JS scoprì la sua malattia un anno prima, ma non si arrese alla disperazione.
Dopo aver cercato su Internet, conobbe questa pratica e scelse il Cryonics Institute dati i costi più accessibili.
Trovò assistenza da parte della Cryonics UK per la preparazione del suo corpo a Londra prima di essere inviato negli Stati Uniti.
Ottenere il consenso dei genitori fu complicato a causa del divorzio dei suoi.
Mentre sua madre acconsentì, il padre si oppose, mettendo in dubbio la possibilità di un risveglio futuro.
JS fece perciò appello ad un giudice, sostenendo che solo sua madre dovesse avere il diritto di decidere sul destino del suo corpo.
Il giudice Peter Jackson, colpito dalla determinazione, concesse il suo desiderio poco prima della sua morte.
Nonostante alcune difficoltà durante la preparazione del corpo in ospedale, il costo della criopreservazione, (tecnica che prevede il congelamento del corpo o dei tessuti a temperature molto basse, solitamente intorno a -196°C utilizzando azoto liquido), fu coperto dai suoi nonni materni.
Tuttavia, il giudice Jackson suggerì che le procedure per tale tecnica dovrebbero essere regolate per legge, dato il numero crescente di richieste.
Mentre la scienza non offre attualmente speranza di riportare in vita un organismo criopreservato, per JS la criopreservazione ha significato morire con la speranza di un futuro risveglio.
8 aprile 2024