Si "SELFIE" chi può!

di Paolo SCIALPI, Francesco GALEONE

"Facciamoci un selfie": slogan sempre più utilizzato dai ragazzi e non solo al giorno d'oggi.

Ma come è nato il "Selfie"?

Questo termine deriva dall'Inglese ed è puntato alla condivisione della foto su Social Network. Ha raggiunto la sua massima popolarità a partire dall'introduzione della fotocamera frontale in tutti gli smartphone. La moda del selfie è spopolata anche tra le star della tv e della musica, tutti ricordano il selfie scattato nella notte degli Oscar tra le più grandi stelle di Hollywood, questo scatto ha fatto parlare di se su tutti i notiziari; ma anche calciatori come Totti che durante il famoso derbi Roma-Lazio, dopo aver segnato, si fa un selfie. Insomma il selfie oggi è diventato una vera e propria azione quotidiana. Ma perchè? Non solo è diventata una moda giovanile, di quelle che vanno e vengono,ma un bisogno psicologico di ritrovare un'identità.

Secondo uno studio svolto negli USA i selfie non sono solamente una manifestazione dell'era digitale, ma una vera e propria manifestazione di disturbi mentali, la selfite indica mancanza di autostima e lacune in intimità.

I selfie, ossia degli autoscatti che vengono fatti per poi essere pubblicati sui social network, sono un fenomeno molto osservato da diversi ricercatori e studiosi. Dagli USA è ora arrivata la notizia che i selfie sono la manifestazione di un disturbo mentale, almeno secondo l'American Psychiatric Association. La malattia ha preso il nome di "Selfite".

Secondo gli studiosi, chi soffre di selfite è colpito da un forte bisogno di pubblicare sui social network degli autoscatti di se stesso, ma questa pratica viene messa in atto a causa di una mancanza di autostima e per colmare alcuni vuoti nella propria intimità.

L'American Psychiatric Association ha anche rilasciato una scaletta utile per valutare il proprio grado di "malattia": Selfitis borderline chi si scatta almeno 3 fotografie al giorno senza però pubblicarle in rete. Più grave è invece chi le pubblica tutte e 3, mentre i casi disperati sono i selfitis cronici, ovvero chi pubblica più di sei fotografie al giorno sul web.

Attualmente non esistono cure per questo disturbo, ma sembra essere possibile ottenere dei miglioramenti grazie ad una terapia cognitivo-comportamentale. Insomma, "Selfie",solo una moda o un fenomeno di cui preoccuparsi?