L'ISIS E' DA CONSIDERARE UNA MINACCIA?

di Michele CATANZARO

Lo Stato Islamico è un gruppo terrorista islamista attivo in Siria e Iraq, il cui attuale capo è Abu Bakr al-Baghdadi. Nel giugno 2014 ha unilateralmente proclamato la nascita di un Califfato nei territori caduti sotto il suo controllo. Prima della nascita del Califfato la denominazione era Stato Islamico dell'Iraq e della Siria (ISIS).

Le origini del gruppo risalgono ad Al-Qaida in Iraq (2004-2006). Poi rinominata Stato Islamico dell'Iraq (2006-2013), fondata da Al-Zarqawi nel 2004 per combattere l'occupazione americana dell'Iraq e il governo Iracheno sostenuto dagli USA, dopo il rovesciamento di Saddam Hussein. A partire dal 2012, lo Stato Islamico dell'Iraq è intervenuto nella guerra civile siriana contro il governo di Bashar al-Assad. Nel 2013, avendo conquistato una parte del territorio siriano, ha cambiato nome in Stato Islamico dell'Iraq e della Siria (ISIS). Nel 2014 l'ISIS ha espanso il proprio controllo in territorio iracheno proclamando la nascita del califfato il 29 giugno 2014.

Le rapide conquiste territoriali dell'ISIS hanno finito per attirare la preoccupazione della comunità internazionale, spingendo gli USA e altri Stati occidentali e arabi ad intervenire militarmente contro l'ISIS con bombardamenti aerei in Iraq da agosto 2014 e in Siria da settembre 2014. Lo Stato Islamico è un'organizzazione islamica estremista che segue la linea di al-Qaida e considera la Guerra Santa un dovere per tutti i musulmani. Essa è a favore della violenza religiosa e considerare gli oppositori come non degni di questa. Lo stato Islamico mira a creare una nazione "pura" in Iraq Siria e nelle altre zone del levante. Dopo aver conquistato le città irachene, ISIS ha pubblicato delle linee guida da seguire su usi e costumi. L'ISIS obbliga le donne ad indossare veli che coprano tutto, e per chi trasgredisce sono imposte pene severe. Addirittura è stato imposto nelle moschee di dare le direttive guida da seguire.

Inoltre, anche per i manichini è stato imposto che venissero coperti (a prescindere dal sesso). ISIS ha pubblicato 16 note chiamate "Contratto con la città", una serie di regole per tutti i cittadini. Una regola stabilisce che le donne devono stare in casa e non uscire a meno che non sia necessario.

Un'altra regola dice che rubare sarà punito con l'amputazione. Oltre a bandire la vendita e il consumo di alcolici, che è normale nella cultura musulmana, ISIS ha vietato la vendita e l'uso di sigarette e narghilè. Hanno anche messo al bando "musica e canzoni in macchina, alle feste, in negozi ed in pubblico, così come fotografie di persone nelle vetrine dei negozi". I cristiani che vivono in aree sotto il controllo dell'ISIS che vogliono rimanere nel califfato hanno tre opzioni: convertirsi all'islam, pagare l'imposta religiosa, oppure la morte.

"Offriamo tre scelte: l'Islam, la dhimma, che include il pagamento della jizya, se rifiutano questo non avranno nient'altro che la spada", ha dichiarato l'ISIS. Questa organizzazione ha già imposto simili regole per i cristiani di Al-Raqqa, in Siria, una delle città più liberali della nazione. A questo punto è possibile aspettarsi di tutto. Fin dove si spingeranno?