Il "Gigante della giustizia" è morto: il mondo intero in lacrime

di IRENE PESCE

Sudafrica, così piccolo e inconsapevole che il suo destino sarebbe poi stato quello di diventare un eroe.

"Un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso", diceva, ed è forse questo il motto che lo ha portato a non arrendersi mai di fronte a nulla? A combattere per i suoi ideali, per ciò che è giusto? La conferma ci viene data dalla lotta contro l’ "apartheid".

"Apertheid", un termine che su un comune dizionario viene tradotto come "separazione", ma in realtà contiene un significato molto più profondo, un significato che noi al giorno d’oggi dovremmo tenere bene a mente per evitare di ricadere in un vortice vizioso che potrebbe portare alla fine di noi stessi.

Si parla di discriminazione razziale, la separazione dei bianchi dai neri, una separazione netta, totale, ma soprattutto squallida. Beh si, non è squallido proibire ad una donna o ad un uomo bianco di sposarsi con un uomo o una donna di colore? E’ il colore della pelle che ci identifica?

O ancora, non è squallido proibire ad un uomo, solo perché nero, di frequentare le stesse strutture di un uomo bianco? Io direi di si e questo Mandela l’aveva capito sin dal principio. Per questo viene considerato un grande, perché pone fine all’immensa stupidità dell’uomo e porge su un piatto d’argento i diritti che ognuno di noi dovrebbe possedere, al suo popolo. Ecco perché noi tutti abbiamo il dovere di dire "grazie", perché c’è chi,come Mandela, ha combattuto stringendo i enti, per poterci consentire di vivere quella che noi chiamiamo "normalità".

Vince numerosi premi, in primis, il Premio Nobel per la pace, a seguire quello per la Persona dell’anno, il Premio Sakharov per la libertà di pensiero, l’Ordine del Pakistan e ancora l’Ordine del Nilo. Insomma, segni di una vita devota al bene dell’umanità, una vita "piena", ecco…vita! Poi, a 95 anni, il 5 Dicembre 2013 una grave infezione alle vie respiratorie se lo porta via.

Così il mondo piange per l’ "uomo della libertà" e portando con se valori come la non violenza e il ripudio di qualsiasi forma di razzismo.

"Essere liberi non significa semplicemente rompere le catene, ma vivere in modo tale da rispettare e accentuare la libertà altrui", una delle sue frasi più celebri. Così, adesso, non possiamo fare altro che dire :"Addio, Madiba!".