La Terra dei fuochi in una fiction.

di Maggiore Virginia, Guarino Noemi, Palazzo Riccardo, Contestabile Cosimo

Si è conclusa la messa in onda della fiction "Io non mi arrendo", che ha visto protagonista Beppe Fiorello nei panni dell'investigatore Marco Giordano, figura ispirata alla vita personale del personaggio e le sue intense indagini per quanto riguarda l'inquinamento causato dai veleni sversati in terra dalla criminalità.

L'attore ha considerato quest'uomo un pioniere nella lotta alle ecomafie e ne ha dato estremo elogio. Roberto Mancini è stato il primo che ha investigato sull'inquinamento delle terre tra Lazio e Campania.

Tutto ebbe inizio nel 1996, dopo sedici anni di servizio di piena onestà e forte dedizione per tutelare i diritti dei cittadini. Il poliziotto Mancini inizia ad indagare sull'ecomafia presente in Campania. E proprio nello stesso anno il distretto dell'antimafia venne a conoscenza delle indagini intraprese nei mesi precedenti dal poliziotto e quindi di tutto il disastro ambientale causato dai vasti rifiuti tossici.

Mancini intraprese le indagini poichè, negli anni precedenti, precisamente nel 1992, un boss pentito aveva già comunicato al distretto che da lì a poco si sarebbe verificato il più grande disastro ambientale nazionale italiano.

Ed è così che Roberto Mancini, nonostante la scarsa fiducia del dipartimento, da il via alle indagini. Innanzitutto smaschera l'artefice di tutto ciò, colui che organizzava il trasporto dei rifiuti nelle discariche.

Inoltre, il poliziotto scopre l'esistenza di fossi avvelenati dagli innumerevoli rifiuti nucleari.

Poi Roberto Mancini si ammala gravemente. Nel 2002 scopre di avere un linfoma maligno, causato probabilmente anche dalle sue innumerevoli indagini. Sfortunatamente quest'uomo non è sopravvissuto ed è morto il 30 Aprile 2014.

Lo possiamo definire come "l'eroe" che ci ha fatto aprire gli occhi su un mondo ormai sempre più inquinato e privo di speranze.