«UN DIRITTO. . . MESSO DI TRAVERSO»

di ALESSANDRO CHIRICO e DAMIANO CALÒ

"Il palcoscenico è il luogo dove si gioca a fare sul serio": questa citazione di Pirandello apre il monologo di Salvatore Consentino"Un diritto ...messo di traverso" - da lui scritto e interpretato.

L'opera è stata presentata venerdì 17 gennaio, nella biblioteca "Paola D'Ambrosio" dell'I.T.S.T "E.Fermi" di Francavilla Fontana.


Il testo è frutto di una lettura attenta dei numerosi fascicoli che gli sono passati fra le mani durante la carriera nelle procure di Taranto e Locri. "Ho conosciuto tante storie" - dice Cosentino - vere e paradossali, ed ognuna di loro mi ha lasciato qualcosa. Da esse nasce il mio monologo, frutto di un'attenta osservazione".

Salvatore Cosentino, impegnato nel delicato ruolo di magistrato da 20 anni e autore teatrale, racconta la legalità attraverso i paradossi, le storture e le contraddizioni e denuncia nel suo monologo il linguaggio artefatto, contorto e barocco dei giuristi nelle aule di udienza, il palcoscenico di molti delitti. Afferma che il diritto nasce per l'uomo e che lo stesso viene allontanato dalla legge per il linguaggio confuso, basterebbe una riflessione e accorgersi che nelle leggi non compare la parola uomo.


Cosentino si è servito di una espressione di Simenon – "chi dice con trenta parole quello che può dire con cinque ha già un piede nel delitto" - perché chi non sa come scrivere non è sicuro di se in quanto ha paura di scrivere come mangia.

Il diritto spesso dimentica e allontana l'uomo, Cosentino, invece, cerca di avvicinare l'uomo al diritto attraverso l'arte e attraverso il suo monologo, arricchito da video con i quali riesce a mettere in scena un teatro insolito, un metodo per rendere più immediato e fluido il messaggio da rivolgere ai suoi spettatori.